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cm advisor adempimentiLo studio legale e gli altri professionisti non hanno ancora messo mano al marketing e già si palesa all’orizzonte un’esigenza più specifica: avere nel proprio staff un esperto di social media marketing. Certo, un dipendente che sappia gestire i social media se lo potranno permettere solo gli studi molto grandi e strutturati, ma l’esigenza sarà di tutti. La conseguenza, è che da qui a pochi anni tutti gli studi professionali dovranno garantirsi una presenza strutturata e di qualità sulla piattaforma di business più grande del mondo: il web. Chi non potrà permettersi una persona di staff dedicata, avrà due possibilità: prenderà una segretaria che abbia conoscenze anche di web marketing, oppure si appoggerà ad una realtà in outsourcing, come una delle tante società di web marketing (possibilmente specializzata nel settore tax e legal).

 

Quale sia la soluzione adottata, sarà comunque un’esigenza presiedere il web in modo mirato e professionale. Tanto l’avvocato, quanto il commercialista, il consulente del lavoro e perfino il notaio non potranno sottrarsi da questa attività. Pena la poca visibilità, ma soprattutto il rimanere fuori dai canali che faranno la parte del leone nell’engagement di nuova clientela, come in passato l’ha fatto il passaparola e la conoscenza (di persona) diretta.

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Innovazione vuol dire cambiamenti epocali
Se aprite un qualunque quotidiano e magazine oggi trovate notizie sull’innovazione tecnologica che sta ridisegnando lo sport, la musica, la medicina, la relazione con il proprio corpo, l’alimentazione, le relazioni e (perché dovrebbe essere il contrario) il modo di svolgere la professione. Tutte queste innovazioni tecnologiche, hanno una base comune su cui operare, far girare dati, condividerli, archiviarli, moltiplicarli: il web. La differenza tra digitale e analogico (fisico) si assottiglierà sempre di più fino a scomparire del tutto. È una questione solo di anni; non se accadrà, quindi, ma quando. Le professioni tra 10 anni saranno strutturate in modo molto diverso da oggi e tra 20 saranno completamente diverse, irriconoscibili probabilmente. Tutto fa pensare che le buste paga verranno autogenerate da un’App, che la dichiarazione dei redditi sarà precompilata e smaterializzata, che le riunioni saranno solo in video, che l’ufficio sarà per lo più virtuale.

Web marketing per la reputation
Rimanendo sull’aspetto della comunicazione per generare business, il web e i social in particolare, diventeranno centrali. Come abbiamo avuto modo di affrontare in un precedente articolo, avremo directory professionali con rating dei professionisti e i referral dei clienti. Insomma, il TripAdvisor dei professionisti. La reputation del professionista viaggerà sul web, sarà alimentata dai commenti dei clienti, dalla relazione con il pubblico, dalla capacità di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Con ottime probabilità chi sceglierà il professionista valuterà il profilo Linkedin, la qualità dei contributi, il sito web di studio, i clienti che ha già assistito lo studio, la reputation in rete, i video, le pubblicazioni.
Chiediamoci soprattutto chi saranno i futuri clienti di studio. Persone nate nell’era digitale, abituate ad utilizzare il telefonino come prima si era abituati ad utilizzare la penna, che non conoscerà altro passaparola di quello digitale. I social saranno i nuovi luoghi di incontro e il web, più di oggi, sarà da vivere, più che da usare.
Come potrà, allora, lo studio professionale, esimersi dall’avere una presenza studiata, mirata, di qualità, costante sul web? Sarebbe come dire oggi, girare per strada a volto coperto per non farsi riconoscere. Se lo staff ha rappresentato in passato la parte di “serie B” dello studio, diventerà parte integrante e per certi versi centrale nel business di studio. Senza comunicazione, senza organizzazione, non ci sarà sviluppo. 
Gli studi possono solo decidere di cominciare a strutturarsi per farsi trovare pronti all’appuntamento.

 

(fonte: IlSole24Ore)

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