Dal riconoscimento facciale del nuovo iPhone X all’ascensore che si muove (anche) in orizzontale: uno sguardo alle tecnologie più promettenti apparse quest’anno
Fine anno tempo di bilanci anche in campo tecnologico. Le novità hi-tech del 2017 sono state tante e variegate. E in alcuni casi anche davvero rivoluzionarie.
Dopo avervele raccontate nel dettaglio, proviamo ora a selezionare le migliori: le innovazioni che – in un modo o nell’altro – potrebbero cambiarci la vita. O quantomeno migliorarcela.
Il robot empatico
Nella storia della robotica di consumo mancava un “soggetto” in grado di allacciare una relazione più stabile, e credibile, con l’uomo. A colmare questo vuoto ci hanno pensato gli americani di Cynthia Breazeal, con un piccolo automa che a dispetto delle sembianze davvero minimali è forse quanto di più sofisticato questo settore abbia mai partorito a livello commerciale. Jibo, questo il nome del robottino, può scattare foto, effettuare videochiamate, leggere e inviare messaggi e ricordarci un appuntamento. Ma soprattutto può interagire con i componenti della famiglia. Che non significa solo riconoscerli (grazie a due fotocamere ad alta risoluzione e a un microfono con rilevazione sonora a 360 gradi) ma anche imparare gusti e abitudini delle persone e utilizzare un tono di voce appropriato all’interlocutore o al ruolo che gli viene chiesto di assumere. Il gigantesco occhio centrale può cambiare forma, colore o trasformarsi all’occorrenza in un’emoticon, per comunicare emozioni.
Gli occhiali che donano la vista (a chi non ce l’ha)
Di visori, in questi anni, ne abbiamo visti davvero parecchi. Nessuno però, prima di eSight, si era mai calato nei panni dei non vedenti, forse la categoria di utenti che più di tutti ha bisogno di un supporto di questo tipo per vivere meglio. Stiamo parlando di un dispositivo basato su una telecamera ad alta velocità e ad alta definizione che cattura tutto ciò che l’utente sta guardando per poi proiettarlo davanti ai suoi occhi attraverso due schermi OLED. L’ultima versione del visore (eSight 3, in vendita a una cifra di circa 10.000 dollari) sfrutta l’ingrandimento, il contrasto e gli algoritmi proprietari per rendere l’immagine più visibile, permettendo ai non vedenti di partecipare a una serie di attività, inclusi gli sport, altrimenti non praticabili. La presenza di una funzionalità brevettata (Bioptic Tilt), consente di regolare il dispositivo in base a due posizioni predefinite per offire la migliore visione del video massimizzando al contempo la visione periferica laterale.
L’ascensore che si sposta in tutte le direzioni
Per salire e scendere, ma anche spostarsi in laterale. Multi, il nuovo ascensore del colosso dell’acciaio Thyssenkrupp punta a rivoluzionare gli spostamenti negli ambienti indoor utilizzando la stessa tecnologia (la levitazione magnetica) oggi impiegata nei treni ad alta velocità. Le cabine dell’ascensore possono viaggiare in più direzioni e persino passare da un edificio all’altro. Caratteristiche che, come spiegano i responsabili dell’azienda tedesca, potrebbero non solo ridurre i tempi di attesa, ma anche “cambiare il modo in cui gli edifici vengono costruiti”. Il debutto commerciale di questa tecnologia è atteso entro il 2021.
Un telefono che ti riconosce al primo sguardo
Non è solo l’iPhone più costoso di sempre, nonché il primo sprovvisto di tasto home. L’iPhone X è soprattutto il primo smartphone a utilizzare un sistema di riconoscimento facciale davvero efficace. Si chiama Face ID e si basa su una tecnologia – TrueDepth Camera – creata in collaborazione con LinX, società israeliana acquisita da Apple qualche anno fa proprio per rivoluzionare lo sblocco e, più in generale, la sicurezza dei suoi telefonini. TrueDepth camera si compone di tre elementi chiave, situati tutti in prossimità della fotocamera anteriore: un proiettore di punti, una fotocamera a infrarossi e un illuminatore. Il proiettore provvede a definire geometricamente i lineamenti dell’utente creando una mappa di più di 30.000 punti proiettati sul volto, una sorta di maschera virtuale che viene poi riconopsciuta dalla fotocamera a infrarossi per sbloccare l’iPhone. La probabilità di errore è di 1 su un milione, ha dichiarato il produttore, circa 20 volte meno quella registrata su un comune lettore di impronte digital.
La scarpa (stampata) su misura
C’è chi la considera solo un’altra trovata di marketing e chi invece ne parla già come il futuro della sartoria. Di sicuro, l’idea di utilizzare la stampa 3D per creare capi di abbigliamento personalizzati ha tutte le carte in regola per sfondare e modificare i nostri comportamenti d’acquisto. Fra i primi embrioni di una possibile nuova generazione di capi su misura bisogna senz’altro citare Futurecraft 4D, una scarpa realizzata da Adidas grazie a un particolare processo produttivo – denominato Light Digital Synthesis – che sfrutta lampi luminosi per trasformare la resina dallo stato liquido allo stato solido. Al momento il processo si concentra su una particolare intersuola sviluppata mettendo a sistema i dati degli ultimi 17 anni provenienti dai più grandi atleti di tutto il mondo. Ma visto il vantaggio che questa tecnologia può portare in dote dal punto di vista dei tempi di sviluppo e produzione, c’è già chi ipotizza una scarpa da corsa realizzata davvero su misura, specifica per la conformazione del piede dell’atleta, del terreno e della specialità.
La supercar è elettrica. Ed è (quasi) per tutti
Il 2017 è stato l’anno che ha segnato l’avvio alla commercializzazione della Tesla Model 3, la prima supercar elettrica a un costo accessibile. Per la “modica” cifra di 35.000 dollari, la società americana offre una vettura che viaggia senza combustibile fossile, accelerando da 0 a 100 in meno di 6 secondi e con un’autonomia dichiarata fino a 350 km. Secondo gli ultimi dati, le ordinazioni della Model 3 – quasi 2000 al giorno – sarebbero più alte della capacità di Tesla di evaderli. Tuttavia, ci ha tenuto precisare il patron di Tesla, Elon Musk, la produzione è stata tarata per aumentare in maniera progressiva fino a raggiungere il pieno regime.
L’incubatrice da polso
Il mantenimento del calore corporeo è fondamentale per ogni nascituro, ancor di più per bimbi nati prematuri. A supporto di tutte le aree del mondo nelle quali le strutture ospedaliere sono carenti, sia nel numero che nelle risorse, Bempu ha creato un braccialetto intelligente dal costo molto contenuto (meno di 30 dollari) che si adatta al polso di un neonato e ne monitora in continuo la temperatura corporea. Bempu suona come un allarme e lampeggia in arancione se il bambino è troppo freddo, cosicché la mamma possa fasciarlo o riscaldarlo opportunamente, ed evitare quindi che vada in ipotermia. Secondo quanto rivelato dal Times, il dispositivo ha già aiutato circa 10.000 neonati, soprattutto in India e in altri paesi in via di sviluppo, e ha da poco ricevuto una sovvenzione di 2 milioni di dollari da Saving Lives at Birth per aumentare la distribuzione nel mondo.
Il drone diventa tascabile (e si candida a soppiantare i selfie)
Che i droni siano destinati ad avere un ruolo importante nel nostro futuro lo diciamo da tempo. Meno scontato che questi apparecchi siano già pronti ad entrare nel nostro paniere tecnologico quotidiano, per necessità o diletto. DJI, forse la società che sta invenstendo di più nello sviluppo commerciale di questi mezzi, ha lanciato quest’anno il suo primo drone tascabile, il nuovo Spark, un quadricottero che nonostante le dimensioni davvero contenute, racchiude al suo interno tutta una serie di tecnologie allo stato dell’arte: una fotocamera stabilizzata su due assi, un ricevitore satellitare a due bande (GPS e Glonass), un sistema di posizionamento visivo rivolto verso il basso (che funziona anche in assenza di Gps), un sensore a infrarossi in grado di vedere (ed evitare) gli ostacoli, sia di giorno che di notte. Il risultato è un oggetto volante in grado di librarsi fino a 30 metri di altezza, rilevando ostacoli fino a 5 metri di distanza. Il controllo può avvenire in vari modi: si può decidere di utilizzare il classico controller, l’app per la guida da smartphone o tablet, oppure – e qui sta la vera novità – il movimento delle mani. Spark è infatti in grado di riconoscere alcune gesture umane e trasformarle in comandi: si va dal decollo, alle foto, fino all’atterraggio sul palmo di una mano.
Fonte: Panorama
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