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Il pacchetto Generazione Campolibero, 160 milioni per startup e incentivi all’imprenditoria giovanile in agricoltura, è diventato operativo. Mutui, crediti e supporto economico a favore dell’innovazione nel food. Ecco cosa prevede

Il pacchetto Generazione Campolibero, piano da 160 milioni a favore di startupe imprenditoria giovanile, annunciato lo scorso luglio (ne avevamo parlato qui), sta prendendo il largo. Una serie di interventi del governo che fanno capo a risorse interne e fondi Ismea-Bei, che ha un obiettivo preciso: favorire il ricambio generazionale, sostenendo il comparto agricolo e creando nuovi sbocchioccupazionali. Nella sostanza si tratta di mutui a tasso zero, credito per favorire l’imprenditoria giovanile, fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di startup agri-food, ma anche più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari.

 

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Il pacchetto nel dettaglio

Ecco il dettaglio di tutti gli incentivi messi a disposizione del pacchetto Generazione Campolibero.

FONDO DA 20 MILIONI PER STARTUP

Fondo di Private Equity per supportare la nascita e lo sviluppo di startup nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca. Importo massimo finanziabile per progetto: 4,5 milioni. Risorse finanziarie disponibili: 20 milioni.

MUTUI A TASSO ZERO

Mutuo a tasso zero a copertura degli investimenti effettuati da giovani imprenditori agricoli. Importo massimo finanziabile per progetto: 1,5 milioni. Risorse finanziarie disponibili: 30 milioni nazionali più 50 milioni dall’accordo Bei – Ismea.

INSEDIAMENTO DI GIOVANI AGRICOLTORI

Mutuo a tasso agevolato della durata massima di 30 anni per l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli. Risorse finanziarie: 60 milioni per il 2016. A marzo l’apertura del bando 2016. Il credito d’imposta, fino a 50mila euro, è fissato al 40% dell’importo degli investimenti realizzati per l’avvio e lo sviluppo dell’e-commerce. Sono agevolabili tutte le spese sostenute per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate all’avvio e allo sviluppo del commercio elettronico. In particolare, dotazioni tecnologiche, software, progettazione e implementazione, sviluppo di database e sistemi di sicurezza.

Presentazione standard di PowerPoint

Il 2015 buono per occupazione agricola e scuola

Il 2015 è stato un anno decisamente favorevole per l’occupazione giovanile in agricoltura. Il dato dell’occupazione nel settore è migliore di quello del totale economia, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Settembre 2015 rispetto a settembre 2014: Agricoltura: totale occupati +4,1% (35.204 occupati in più), di cui, giovani: +12,7% (19.860 occupati in più). Totale economia: totale occupati +1,1% (246,8 mila occupati in più), di cui, giovani: +1,1% (55,6 mila occupati in più).Nell’anno scolastico 2015-2016, invece,  61mila iscritti alle scuole secondarie (46mila iscritti nei settori enogastronomia e alberghieri più 15mila iscritti alle prime classi degli Istituti tecnici e professionali agrari) con un aumento del 44% rispetto all’anno precedente. “Nel 2015 abbiamo avuto quasi 20mila nuovi posti di lavoro per i giovani in agricoltura, con un incremento del 12%rispetto al +4% del settore e al +1% dell’occupazione in Italia. Sono numeri che ci dicono del potenziale di questo comparto e che vogliamo far crescere ancora”, ha spiegato il ministro Maurizio Martina. “Il nostro obiettivo è anche quello di aumentare le imprese gestite da under 40. Oggi siamo al 5% del totale contro una media europea dell’8%. E’ una sfida cruciale, vogliamo liberare le energie giovani per dare forza alla nostra agricoltura“. E ancora: “Nei due anni di Governo abbiamo costruito azioni utili proprio per raggiungere questo obiettivo: dallo scorso anno abbiamo aumentato gli aiuti europei destinati alle aziende condotte da giovani del 25% per 5 anni. Con gli strumenti operativi da questi giorni interveniamo sul fronte cruciale del credito e del sostegno agli investimenti innovativi. Investire in agricoltura non significa guardare al passato, ma interpretare con strumenti nuovi il futuro”.

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