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facebook f8 2018Il colosso di Menlo Park reagisce all’annus horribilis rinnovando i suoi prodotti e tutelando la privacy.

Dating on Facebook

 

La sfida a Tinder, o forse più a Meetic, è stato il colpo di genio. Il momento in cui ci si è resi conto che Facebook non ha alcuna intenzione di soccombere sotto il peso delle polemiche. È vivo, le azioni continuano a crescere (mentre scriviamo mancano poco più di 10 dollari per tornare ai livelli pre-Cambridge Analytica) e vuole continuare a far fruttare il suo immenso patrimonio: i dati. Facebook sa tutto o quasi di 2,2 miliardi di persone. 200 milioni di queste, ha dichiarato Mark Zuckerberg dal palco del San Jose McEnery Convention Center durante il discorso di apertura di F8, l’annuale conferenza degli sviluppatori, si dicono single sul social. Perché non aiutarle a incontrarsi, in considerazione della mole di informazioni che si ha su di loro? Detto e (quasi) fatto. Entro l’anno cominceranno i test di Dating on Facebook, uno spazio della piattaforma dedicato agli incontri. «Storie importanti, non di una notte», ha ammonito Zuckerberg, mentre le azioni di Match Group, la società proprietaria di Tinder, crollavano di più del 10 per cento. Per trovare l’amore tra un Like e l’altro si dovrà aprire un profilo ad hoc solo con il proprio nome, e non il cognome. Lo vedranno solo gli altri utenti alla ricerca dell’anima gemella e non comparirà nel News Feed in alcun modo. Le persone interessanti andranno cercate in eventi e gruppi o fra le proposte di Facebook, che passa così dal «persone che potresti conoscere» al «persone di cui ti potresti innamorare». Per iniziare a parlare con qualcuno, su una chat separata da Messenger e WhatsApp e in cui si potranno mandare solo messaggi di testo, sarà necessario aver manifestato e ricevuto interesse. Sì, come su Tinder. 

 

Oculus Go

L’altro importante investimento di Menlo Park sul futuro è Oculus Go. Zuckerberg ha annunciato la disponibilità del visore a partire dal 1° maggio a 219 euro. Si tratta di una democratizzazione della realtà virtuale destinata a lasciare il segno nella corsa, auspicata da Zuck, al miliardo di utilizzatori. Oculus Go non ha bisogno di un costoso smartphone o di un potente computer per funzionare e non ha fastidiosi cavi. Basta aprilo e indossarlo per venire scaraventati in un mondo dalle svariate possibilità. Si può, ad esempio, passare del tempo con altre persone nelle Oculus Room, guardare concerti o partite con l’app Oculus Venus o immergersi in un film o in una serie tv grazie a Oculus Tv. Senza dimenticare i videogiochi. Parlando con gli investitori, dopo la presentazione della trimestrale, Zuckerberg si è detto convinto che puntare sull’hardware permetterà a Facebook di giocare la partita della realtà virtuale da protagonista, come non è invece avvenuto per le piattaforme mobili. Difficile immaginare un visore al posto di ogni smartphone. Ma con un prezzo così basso Oculus Go può davvero puntare a un pubblico più ampio, sia di utilizzatori sia di sviluppatori di app. 

 

Instagram

Instagram è il gioiellino di casa. Tante le novità che lo coinvolgono, a partire dalle videochiamate, tra due utenti o di gruppo, che saranno disponibili «presto» a livello globale. Come ha fatto notare su Twitter il guru del giornalismo tecnologico Walt Mossberg, con questa mossa Facebook spinge l’app fotografica anche come strumento di messaggistica senza, però, proteggere gli scambi con la crittografia, come invece fa WhatsApp e (in mondo più blando) Messenger. Ritoccata, inoltre la sezione Esplora, per permettere alle persone di muoversi fra diversi canali tematici e non solo fra le scelte di Instagram per scoprire nuovi account. Nelle prossime settimane, quando verrà attivata, sarà sufficiente far scorrere il polpastrello in orizzontale per navigare fra i canali e gli hashtag collegati. Attivo da subito, invece, il filtro anti bullismo per nascondere i commenti che contengono attacchi all’aspetto o al carattere di una persona o minacce al suo benessere o alla sua salute. Instagram interviene sui commenti offensivi e inutili (lo spam) dall’anno scorso, sia manualmente sia con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, che valuta i  termini usati e il contesto. Ce n’è anche per le Storie, che secondo Zuckerberg stanno rubando tempo di navigazione ai flussi tradizionali: saranno aperte alle terze parti. Spotify, ad esempio, per condividere quello che si sta ascoltando, già da oggi, mercoledì 2 maggio. Oppure GoPro, che permetterà di usare i contenuti realizzati con il suo obiettivo. Menlo Park tiene a sottolineare come non sarà necessario agganciare il proprio profilo alle app terze per godere della novità che sbarcherà «presto» anche su Facebook. E ancora, su Instagram sbarca la realtà aumentata. Si potranno adottare filtri proposti dall’app o quelli visti nelle Storie degli altri utenti. Marchi e celebrità come Ariana Grande o l’Nba creeranno i loro. 

 

Messenger

Quella relativa alle traduzioni all’interno di Messenger è una delle novità più gustose. Se ne occuperà l’assistente M, partendo dai dialoghi tra gli utenti americani che scrivono in inglese e spagnolo su Marketplace.Il numero uno David Marcus ha inoltre strizzato l’occhio alle aziende, che su Messenger si scambiano già 8 miliardi di messaggi al mese con gli utenti, dando loro la possibilità  di creare esperienze di realtà aumentata interne alla app. Un marchio di scarpe, ad esempio, può invitare i suoi seguaci a esplorare l’ultimo modello senza uscire da Messenger. E poi proporre l’acquisto, pagamento compreso. Per ora è una beta limitata a un gruppo ristretto di marchi, ma l’intenzione è di allargare presto il test.  È invece essere imminente l’introduzione di un nuovo e più snello design di Messenger, che promette una maggiore velocità. Prevista anche la versione dark (come si vede nella foto).  

 

WhatsApp

Prima di tutti i numeri, spaventosi: 65 miliardi di messaggi processati al giorno e 450 milioni di utilizzatori quotidiani di WhatsApp Status, le Storie dell’app di messaggistica verde. La povera Snapchat, che ha inventato il formato, ha solo 191 milioni di utenti attivi al giorno.Poi, un applauso a Jan Koum, il cofondatore dell’applicazione che ha annunciato l’addio a Menlo Park poche ore prima di F8. Zuckerberg lo ha ringraziato dal palco, per poi intestarsi la decisione, fortemente voluta sia da Koum sia da Brian Acton, uscito da Facebook l’anno scorso, di crittografare tutti gli scambi. Il futuro di WhatsApp, a partire dai prossimi mesi, sarà caratterizzato dalle videochiamate di gruppo e dall’invio di sticker alternativi alla comunicazione testuale. Occhi, inoltre, puntati sulla versione Business, in cui sono attive 3 milioni di aziende e che è ancora gratuita. Il momento per monetizzare si sta avvicinando, e pare che l’addio di Koum sia dovuto proprio alle preoccupazioni sul rispetto della privacy degli utentidurante il nuovo corso e sulla possibilità di inserire la pubblicità nell’app. 

 

Privacy

L’imperativo, ormai da qualche settimana, è fornire agli utenti il completo controllo dei loro dati. Poco prima dell’apertura dei lavori di F8, Facebook ha ribadito quanto sia cruciale lanciando Clear History, strumento che consente di visualizzare ed eventualmente cancellare le informazioni relative alla navigazione su siti e applicazioni terze, usate per personalizzare i contenuti, soprattutto quelli pubblicitari. Chi non è iscritto a Facebook, nonostante possa essere tracciato al social, non sarà in grado di intervenire. 

 

 

 

Fonte: Corriere.it

 

 

 

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