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1michelinNell’edizione del 2018 della Guida Michelin, il vero trionfatore è lo chef Canavacciuolo, vince Torno ma Milano perde il primato.

La nuova edizione della Guida Michelin, presentata oggi a Parma, riserva grandi sorprese e sorprendenti novità per tutti gli amanti dell’ottima cucina.

La regione che guadagna più stelle è il Piemonte, mentre la città di Milano perde il suo indiscutibile primario.

Tra le novità più importanti c’è la nascita del premio “Passion Wive” dedicati ai ristoratori capaci trasmettere la passione per vino con accurate degustazioni, e poi largo ai giovani con ben due premi speciali. Il primo chiamato “Giovani Chef” e l’altro per il “Servizio in Sala”. Tra le novità, molte le sorprese. Il Piemonte guadagna ben 5 stelle grazie ai bistrot di Canavacciuolo, Alessandro Mecca e Mario Miglioli. Lo chef di origini napoletane si conferma la vera superstar, con una stella più in tutti i suoi ristoranti tra Tornino e Novara, oltre al due stelle confermato per Villa Crespi a Orta San Giulio. Roma si difende molto bene, guadagnando una stella ma ne perde tre, Milano è la grande sconfitta del 2018.

 

Sorpresa anche per il marchigiano Mauro Uliassi, con l’omonimo ristorante di Senigallia, ha guadagnato la terza stella nella prestigiosa Guida Michelin Italia 2019. Cracco è l’illustre sconfitto, anche se viene confermnata la stella per “il ristorante Cracco”. Armani perde invece la sua stella. Nella classifica regionale seguono il Piemonte con 45 ristoranti e 5 novità. Segue la Campania con 43 ristoranti, il Veneto con 39, la Toscana con 36. Tra le singole province è Napoli con 24 ristoranti a strappare il primato a Roma (23), Bolzano riconquista il terzo posto con 21, seguono Milano con 18 e Cuneo a quota 17.

Guadagna punti, a sorpresa, la Basilicata che conquista una stella nella città di Matera, tanto che in molti credono che questo riconoscimento possa essere un buon auspicio per diventare la Capitale Europea della Cultura nel 2019. Nella classifica complessiva primeggia comunque la Lombardia al primo posto, guadagna terreno il Piemonte e la Campania è solo terza. Tra gli chef premiati molti sono under 35 che “guidano” 15 ristiornati e, appena un terzo del totale, è al di sotto dei trent’anni. Ancora non brilla nessuna donna, per ora il dominio è esclusivo del “sesso forte”.

ll panorama delineato dalla Guida vede inoltre 39 ristoranti a due stelle, contro i 41 di un anno fa, mentre quelli a una stella sono 318, con 29 novità e una dozzina di esclusioni. Il totale è di 367 ristoranti stellati. Anche se la regione Lombardia non esce vittoriosa come si sperava, due sono le sostanziali novità: Sedicesimo secolo a Orzinuovi (Brescia) e Materia a Cernobbio, sul lago di Como.

La Guida Michelin resta una certezza. Quest’anno compie ben 120 anni di onorata carriera e il suo inconfondibile omino, lo scorso mese di ottobre, a New York, è stato riconosciuto come icona del Millennio.

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